Quali connotati assumerà la lotta per il Mondiale di F1 2025? La domanda, dopo quattro gare, comincia a farsi interessante. Non v’è dubbio che la McLaren sia la vettura più competitiva, almeno in questa fase iniziale della stagione, dinamica che implica come Lando Norris e Oscar Piastri beneficino di un ovvio vantaggio prestazionale.
Nessuno dei due però sta davvero facendo la differenza. Vige un sostanziale equilibrio tra il britannico e l’australiano, con quest’ultimo che – sornione – ha già messo a referto due vittorie contro l’unica del compagno di squadra. Non c’è fuga anche come conseguenza del fatto che sia l’uno che l’altro abbiano concesso qualcosa, commettendo degli errori qua e là.
La situazione consente a Max Verstappen e George Russell di restare a contatto, nonostante la Red Bull e la Mercedes siano inferiori rispetto alla MCL39. L’olandese ha letteralmente fatto i miracoli a Suzuka, mentre il britannico ha il pregio di massimizzare il potenziale a disposizione. Chiaramente, i due sono a ridosso del tandem pitturato papaya solo in virtù del numero limitato di gare disputato sinora.
Se i valori in campo non dovessero cambiare, si andrà verso una guerra fratricida in quel di Woking (auguri a chi dovrà gestirla). Viceversa, se le RB21 e la W16 dovessero essere sviluppate in maniera efficace, la lotta per il titolo si aprirebbe a più attori. La stagione è eterna e la lezione del 2024 dovrebbe insegnare come non è detto che i valori di partenza restino immutati cammin facendo.
In tutto ciò, quale ruolo potrà recitare la Ferrari? Diciamo che la SF-25 ricade nella stessa casistica del Drink Team e delle Frecce d’Argento, partendo però da presupposti diversi (e da un distacco aritmetico più elevato). Anche qui, banalmente, tutto passerà dal crocevia rappresentato dalla capacità/possibilità di evolvere una monoposto sinora agonisticamente frigida.
Fonte: OA Sport – Articolo completo