MotoGP, non è colpa di Bagnaia. Ducati ha fatto una scelta chiara con Marquez. Restare anche nel 2026 sarebbe un errore

Una chiara scelta progettuale. Nessuna discontinuità al Mugello, sede del nono appuntamento del Mondiale 2025 di MotoGP. Marc Marquez e Ducati hanno dato un seguito al loro dominio nel Mondiale 2025 di MotoGP, con lo spagnolo sempre più primo in vetta alla classifica generale e la Casa di Borgo Panigale che ha potuto fregiarsi di quattro moto nei primi quattro posti del GP d’Italia.

Tutti contenti, tranne uno, ovvero Francesco Bagnaia. Pecco sta assumendo sempre più i crismi del brutto anatroccolo nella scuderia italiana. Da riferimento principale, il pilota piemontese è sempre lì alla ricerca di qualcosa che non c’è perché l’anteriore, da sempre amica di cui potersi fidare, ha voltato le spalle al centauro italiano. Le dichiarazioni nel post gara sono un po’ le stesse e il livello di frustrazione è ben oltre i livelli di guardia.

Una situazione che parte da lontano, ovvero dalla conquista di un titolo mancato l’anno scorso. Bagnaia, da ufficiale, non è riuscito a prevalere nel confronto diretto con Jorge Martin (Ducati Pramac, clienti), contro cui già aveva faticato non poco a spuntarla nel 2023. In sostanza, a Borgo Panigale, la mano sul fuoco su una vittoria iridata dal 2025 su Pecco probabilmente non ce l’avrebbero messa.

Ed ecco spiegato l’ingaggio di Marc Marquez, affamato di vittorie dopo anni complicati in Honda e la rinascita nel Team Gresini. “Marquez l’abbiamo preso perché è uno dei due piloti più forti dello schieramento, indipendentemente dalla crescita degli avversari. Per puntare al titolo servono scelte oculate. Prendere il miglior pilota disponibile rientra in questa strategia“, ha dichiarato quest’oggi al Corriere della Sera, Luigi Dall’Igna (Direttore Generale di Ducati Corse). Una strategia che si giustifica anche per questioni di marketing,

Tutto questo va letto in un contesto tecnico nel quale lo stile di guida di Marquez ben si adatta alla nuova GP25, contrariamente a Pecco. Una moto che ha buona stabilità sul posteriore, ma non altrettanto sull’anteriore, che Marc gestisce molto bene, mentre il piemontese lo subisce. Una moto nata per dare più spazio allo spagnolo, anche per un’affidabilità che Bagnaia nel 2024 non ha dato? Prendere atto di un pilota che giunge costantemente alle spalle anche di Alex Marquez, con una Ducati 2024, la dice lunga sulla singolarità della situazione e, sicuramente, Pecco non può aver disimparato nel portare a limite una MotoGP.

Dal fronte Ducati, si fa appello alla psicologia e alle responsabilità del pilota piemontese. “Corre in gara un po’ col freno a mano tirato per via del ricordo del 2024 e delle cadute, lo ha ammesso lui stesso. Quando tu pensi troppo, vai meno veloce“, aveva dichiarato il Team Manager, Davide Tardozzi. E Dall’Igna a questo proposito aveva aggiunto: “Dobbiamo aiutarlo, la cosa più importante per un pilota è la testa“, come se il due-volte iridato fosse caduto in depressione.

In realtà, come dimostrato dai primi sette giri al Mugello, non parliamo di un centauro in crisi di identità, ma in rottura con la propria moto e costretto a guardare il team-mate spadroneggiare. Bagnaia ha un altro anno di contratto e ci si chiede se valga la pena proseguire a queste condizioni, dal momento che il rischio di continuare su questa strada è concreto. Un piano alternativo e la costruzione di un progetto nuovo con un’altra squadra, pensando al cambiamento regolamentare del 2027, potrebbero rivelarsi una buona soluzione.

Fonte: OA Sport – Articolo completo

Torna in alto