Pensieri e parole di chi ne ha viste veramente tante su un campo da tennis. Si parla di Toni Nadal, ex coach di suo nipote Rafa, che in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport si è pronunciato su un tema non nuovo, ovvero il dualismo Jannik Sinner-Carlos Alcaraz.
Un argomento sempre molto “caldo”, alimentato poi da quanto è accaduto nella finale del Roland Garros, vinta dallo spagnolo in rimonta in cinque set e persa dall’italiano, sprecando tre match-point e altre occasioni. Nadal, da questo punto di vista ha definito il ko “molto duro”, ma non legato alla sconfitta contro Alexander Bublik ad Halle, nella settimana successiva: “Non penso che ci sia un legame, trattandosi di un avversario diverso e di un contesto diverso. Questo risultato non credo possa minare il suo percorso a Wimbledon o il resto della stagione. Sinner ripartirà da qui“.
Resta il fatto che il pusterese sia nettamente indietro negli scontri diretti con Alcaraz (8-4 a livello ATP) e abbia perso le cinque ultime sfide con l’iberico: “Credo che Alcaraz mentalmente sia un po’ superiore nei momenti decisivi, l’italiano invece è migliore nell’imporre un ritmo altissimo senza sbagliare. Ma quando è un momento chiave tra loro, forse Carlos è superiore. Inoltre, penso che i tre mesi di stop abbiano influito sulla regolarità a cui ci aveva abituato Sinner“, ha affermato.
In conclusione una sottolineatura sullo stesso argomento: “Carlos è avanti agli scontri diretti con Jannik, ma la verità è che se l’italiano avesse avuto un pizzico di fortuna in più avrebbe due vittorie in più. Basta una palla dentro o fuori e si scatena il caos. La stampa cerca sempre spiegazioni eccezionali. Lo sport è una cosa semplice“.
Fonte: OA Sport – Articolo completo