Domani, alle ore 15.00, la finale dell’edizione 2025 di Coppa Davis sarà tra Italia e Spagna. Un confronto che ci poteva aspettare, qualora le due formazioni fossero state nella loro composizione ideale. Considerate però le defezioni di Jannik Sinner e Lorenzo Musetti da una parte e di Carlos Alcaraz e Alejandro Davidovich Fokina dall’altra, non era affatto scontato che ci fosse questo incrocio.
A onor del vero, l’assenza di Davidovich Fokina è legata a una scelta tecnica di David Ferrer che ha non ha voluto coinvolgere il giocatore anche perché in passato non era stato così rispettoso degli impegni presi col capitano non giocatore iberico. E quindi, spazio a squadre in cui è stato il gruppo più che i singoli a fare la differenza.
Due compagini composte da atleti che interpretano la Davis nella loro essenza più profonda, non come un semplice torneo. È quello che si percepisce da ambo le parti quando si descrivono le partite affrontate, pensando alle dichiarazioni di Matteo Berrettini e di Flavio Cobolli. Da dire che la presenza in finale delle Furie Rosse sorprende un po’ di più a quella dell’Italia anche per via del tabellone.
Gli azzurri hanno affrontato l’Austria e il Belgio che non sono paragonabili per valore tennistico alla Cechia e soprattutto alla Germania, che poteva contare sul n.3 del ranking, Alexander Zverev, e su una delle coppie in doppio migliori, Krawietz/Puetz. Tuttavia, la disciplina con racchetta e pallina non è la rappresentazione di un’equazione lineare. Le prestazioni di Pablo Carreno Busta, Jaume Munar, Marcel Granollers e di Pedro Martinez vanno pesate e saranno da tenere in grande considerazione dagli azzurri.
Fonte: OA Sport – Articolo completo
