Monaco: “Sinner annacqua le armi di Alcaraz. Musetti terraiolo? Un complimento”

Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi e Guido Monaco, del quale sono qui riportate le parole, è stato come sempre protagonista da direttore d’orchestra in TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Tema principale, anzi sostanzialmente unico: la finale di Montecarlo tra Lorenzo Musetti e Carlos Alcaraz.

Il primo tema è legato ai tempi di recupero:Da un lato meglio che abbia spesso preso 6-1, perché è meglio dei set tirati, ma è un po’ particolare. Però ieri nei primi tre game non ha giocato male, era de Minaur quello impressionante: lo anticipava, gli rubava il tempo. Musetti non era entrato scarico, con Tsitsipas era un po’ più ‘colpa’ sua. Poi è successo di nuovo che l’ha tirato dentro quella ragnatela. Quando è andato sotto nel secondo set, in cui era nervoso, l’ho visto molto nervoso, peggio che il game di Berrettini con Zverev, anche se non era così orribile per meriti di de Minaur. Ha battuto due volte Zverev, due volte Fritz, due volte de Minaur, Berrettini… a confermare quanto questo ragazzo quelli forti li batte. Anche Alcaraz, una volta. E continuiamo a contare sui dati incredibili di questa ‘pippa’ che continua a regalarci grandi soddisfazioni“.

Preminente anche la questione mentale e quella dei risultati:Partirei dal lato mentale: lui quando è entrato nel circuito ha avuto bisogno di formarsi, mettere benzina. A tanti è rimasto in mente Djokovic, perché dopo due set non ne aveva più. Parlo della partita del 2021. Da lì in poi è sempre cresciuto negli ultimi anni. I temi esistono entrambi. Un conto è etichettarlo, un conto è non riconoscere che certe etichette vengono da una certa età. Lui stesso ha detto che ha mollato tante partite, nei periodi in cui era per esempio in crisi con la fidanzata. Aveva queste difficoltà. Partite che ha lasciato nel senso che non ha lottato me ne ricordo tantissime. Nel 2023 arrivava agli ottavi con ambizioni, ma l’altro era ingiocabile. Però è onesto, non va a fare proclami, a volte è molto severo con sé stesso. Il tema è quello di avere un’attitudine in campo, che si traduce nel restare lì punto dopo punto. Un po’ di nervosismo è anche umano dopo una settimana così. Il tema atletico è alle spalle, quello mentale è work in progress e direi a buonissimo punto. Mi piacerebbe parlarne anche per l’ultima volta: mettiamo un punto, abbiamo un quasi top ten, dei difetti facciamocene una ragione, speriamo che si affievoliscano e che i pregi vengano fuori. La reazione che ha avuto in questi giorni, ‘mi sono riscoperto lottatore perché ce l’avevo e l’ho dentro’, basta vedere Amburgo nel 2022 con Lajovic e Alcaraz. Lo dice lui che non ha sempre avuto quel tipo di reazione, vedi Cerundolo in Davis“.

Mai però dire cose non esatte di de Minaur:Attenzione ad analizzare de Minaur, che è cambiato tanto negli anni. Poi certo, in tanti match con Sinner è stato brutalizzato, però la sua passa spinge, pesa sempre più, ruba il tempo. Il problema è il dritto, che a inizio carriera era imbarazzante e che è costruito, nei momenti decisivi lo tradisce. Musetti negli ultimi game ha giocato tantissimo da quella parte. Nel finale si è giocato molto sui nervi. Ieri Lorenzo ha sbagliato il game del 5-3, non è che ha lasciato andare il braccio, non l’ha proprio giocato. Alla fine però l’ha portata a casa lo stesso“.

Condizioni del campo:Se il campo è pesante? Non lo vedo come un fattore determinante. Ieri col campo pesante de Minaur è riuscito a fare pressing da dietro. Sono molto colpito in negativo dalla schizofrenia dell’andamento delle partite di Alcaraz. L’andamento di serie di punti è molto anomalo per un giocatore così forte. Ieri è partito avantissimo e se l’è complicata di brutto, nel secondo era fatta, ha avuto match point e l’ha fatto rientrare di nuovo. Secondo me è ancora convalescente, non guarito. Però ti lascia, all’interno della partita, più di un momento in cui è vulnerabile. Lui le finali normalmente le gioca meglio. Non è un Alcaraz tirato a lucido. Ma è anche logico che tu non sia al top adesso. Se le tue ambizioni sono parigine, sono altissime. Vediamo“.

Considerazioni generali sulla finale:Grazie a quei 6-1 non sono state partite esageratamente lunghe. Penso che con le tecniche di recupero attuali possa arrivare fisicamente vicino al top per giocarsi la partita. Le energie nervose non le possiamo calcolare da qua. A livello tattico nel colpo successivo alla risposta deve cercare di riguadagnare campo. Rimane lontano, l’altro inizia a bombardare. Quando l’avversario cala nel punteggio poi lo aggancia, ma Alcaraz ha l’arma della smorzata, non si fa pregare a venire avanti. La chiave è che dopo il primo colpo risponda pure dalla spiaggia, ma deve andare vicino. Deve anche fare tanta fatica e non so quante ne abbia oggi. Se non fosse un Alcaraz ‘convalescente’ direi che dipenderebbe tutto da lui. Oggi dipende molto. Il matchup: Musetti gli dà tempo, e quando dai tempo ad Alcaraz rischi di essere molto nelle sue mani. Perché i Sinner-Alcaraz sono sempre tirati? Perché Sinner tira così forte che gli annacqua quelle armi. Per questo dico che oggi Musetti deve giocare una partita particolarmente aggressiva, senza lasciare il pallino in mano. Le armi per metterlo in difficoltà le ha, lo spessore anche, ma deve fare una partita in cui parte da dove ha iniziato dal secondo set nelle altre. Primo perché non m’immagino che vinca ancora in rimonta, secondo perché non devi lasciare troppo tempo e spazio ad Alcaraz. Un campione così ondivago è un’anomalia. In questo momento i picchi sono tornati molto molto alti, ma sono un po’ troppi anche all’interno della sua dinamica i momenti di su e giù. Quel discorso che facevamo sulle palle corte costringe Musetti a cambiare pelle, non puoi offrirti troppo a quella cosa lì. Studieranno qualcosa di più aggressivo, ne sono sicuro: poi bisogna vedere se l’altro te lo permette. Il fatto è avvicinarsi il più possibile al campo e spingere non appena ne ha la possibilità e far stare meno in confort zone Alcaraz“.

Il paragone con Sara Errani:Quel lob di ieri l’ha giocato cambiando impugnatura. Nei giorni scorsi ne ha giocati alcuni con la sua presa, ci vuole una forza fisica pazzesca per farla. Non mi dispiace il paragone con Sara Errani, a primo impatto fa un po’ impressione, perché anche Sara è sempre stata molto sottovalutata per sensibilità, usa molto la smorzata, dalla parte del rovescio ha grande sensibilità, cambia ritmo, ha il dritto tattico, è molto intelligente tatticamente. Non è così peregrino il paragone“.

Inevitabile il tema Barcellona:Speriamo non vada a Barcellona. Bisogna essere razionali: è il vero campionato su terra rossa, grande fascino, però… il fatto è che non può esordire mercoledì, dovendo giocare di martedì non è fattibile. L’anno scorso fece semi-finale-semi, rendimento da top 4 sull’erba. Cosa che Musetti non penso sia. Poi si è adattato molto bene nel muoversi, e non è che serve male. Serve bene, sulla terra tira meno la prima perché deve tenere alte le percentuali e lo scambio in mano, ma ha lo slice, la botta centrale a 215, un kick di tutto rispetto…“.

Musetti e i quinti set:Si sa che le finali a volte sono partite abbastanza particolari. Condivido nel fatto che Alcaraz continui ad avere questo andamento, perché in quello Musetti può entrare e far partire una partita diversa. Alcaraz non è uno sprovveduto, ha vinto due Wimbledon… bisogna vedere quante ne ha Lorenzo. Di sicuro l’altro arriva un po’ più fresco e con qualche pressione in più. Sono andato a riprendere tutte le partite al quinto di Musetti. Roland Garros 2021: vince con Cecchinato, vince i primi due con Djokovic, poi crolla. Roland Garros 2022: Tsitsipas, avanti due a zero, cala. US Open 2022: Goffin. Poi ne perde tre brutte: Harris a Melbourne 2023, Droguet a US Open 2023, van Assche a Melbourne 2024. Poi a Wimbledon batte Darderi e Fritz e, a New York, Kecmanovic“.

Una vicinanza tra terra ed erba:Musetti dimostra che per certi versi terra ed erba sono più vicine di terra/cemento o erba/cemento: vengono fuori qualità, variazioni, è un tennis meno stereotipato, quindi due grandi talenti come loro si esprimono al meglio. Il campo lento oggi non so se favorirà Alcaraz. Poi campo lento… questi cambiano palle ogni 2×3, le palle viaggiano. Ieri anche se era fango la palla de Minaur la faceva viaggiare“.

Il futuro del toscano:Se le superfici fossero più veloci sarebbe anche più difficile, ma abituiamoci a capire che Musetti non sarà forse mai un mostro di continuità, ma se lo prendi quando è ispirato ti fa quarti a Bercy indoor, ti vince le sue partite a Miami. Sono contento del suo rendimento considerato da dove partiva, senza contare che da junior vinceva gli Australian Open. Quella partita in Davis era stata deludente perché era mancata la reazione. Erano tutti con aspettative altissime, veniva da un periodo di allenamento super. Difficile giudicare in assoluto Musetti, prima dell’anno scorso sull’erba si diceva che era meglio se andava a farsi un mese al mare. Aspetterei a dare sentenze in un senso o nell’altro. A oggi, però, la storia è quella. Terraiolo, specifico, non è un insulto, ma un complimento. Un po’ come pallettaro, se pallettaro vuol dire tirarla dentro e vincere le partite.. se Lorenzo non si fosse scoperto competitivo sull’erba vederlo nei 10 sarebbe stato difficile. Non è che sul cemento non sia competitivo, ma a oggi non lo è per raggiungere i turni più importanti“.

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Fonte: OA Sport – Articolo completo

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