Scritta la parola fine sulla vicenda di spionaggio illegale che ha coinvolto Giacomo Tortu ai danni di Marcell Jacobs. Il Tribunale della FIDAL, infatti, ha emesso il suo verdetto e si parla di una squalifica e di un’inibizione per il fratello di Filippo. Quest’ultimo si è assunto l’intera responsabilità per quanto è accaduto.
Tortu era stato indagato e poi accusato di aver chiesto all’ex poliziotto Carmine Gallo (morto il 9 marzo) di avere informazioni sugli esiti di analisi del sangue e su contenuti di telefonate e chat tra Jacobs e il suo staff. Il fratello di Filippo sospettava, infatti, delle prestazioni dell’oro olimpico nei 100 metri a Tokyo.
Pertanto è stata comminata questa squalifica “per violazione del rispetto e all’osservanza delle norme statutarie e regolamentari federali, nel rispetto dei principi di lealtà, probità, correttezza sportiva e disciplina che costituiscono i principi fondamentali dello sport e per aver commesso l’illecito per eseguirne od occultarne un altro, ovvero per assicurare a sé o ad altri un vantaggio“.
La Procura ne aveva chiesto la radiazione, in quanto si affermava perché “senza alcun dubbio ha contattato il soggetto (omissis) tramite i tecnici della società Equalize perché accedesse ai dispositivi di Marcell Jacobs dove immaginava di trovare prova di doping e questo versando un corrispettivo di diecimila euro“. Vedremo cosa accadrà a livello di giustizia ordinaria. Vero è che Giacomo Tortu non potrà avere ruoli societari né svolgere attività federali né accedere ai campi di allenamento e di gara.
Fonte: OA Sport – Articolo completo
