Finali mondiali ad Adelaide: la Svezia domina il maschile, Lettonia-USA per l’oro femminile

La giornata delle semifinali del Mondiale di beach volley ha consegnato una pagina che resterà impressa nella storia di questo sport: per la prima volta, due coppie svedesi si sfideranno per il titolo iridato. Un evento senza precedenti, mai accaduto nemmeno nei periodi d’oro delle grandi scuole europee. L’unico scenario simile risaliva al Mondiale 2011 a Roma, quando due coppie brasiliane — allora dominatrici assolute — si affrontarono nella finale del Foro Italico. Questa volta, però, la rivoluzione arriva dal Nord, da un Paese che negli ultimi anni ha scalato la disciplina con una rapidità sorprendente, costruendo un movimento giovane, ambizioso e già capace di riscrivere la geografia del beach volley mondiale.

La giornata si è aperta con la prima semifinale maschile, dove Hölting Nilsson/Andersson, i più giovani tra i protagonisti delle semifinali, hanno mostrato una maturità inattesa. Il 2-0 (21-18, 21-17) inflitto ai francesi Rotar/Gauthier-Rat è stato un manifesto della loro crescita: concentrati, ordinati, efficaci nel side-out e impenetrabili quando serviva allungare lo scambio. In soli 35 minuti si sono presi un posto nella storia, confermando che il loro torneo non è stato solo una parabola sorprendente, ma un percorso costruito punto su punto, partita dopo partita.

In serata è poi arrivata la sentenza definitiva: Åhman/Hellvig, la coppia simbolo del beach volley svedese, già protagonista a livello europeo, ha dominato i tedeschi Ehlers/Wickler, nella riedizione della finale dei Giochi Olimpici di Parigi, con un netto 2-0 (21-10, 21-14). Prestazione travolgente, fatta di potenza, precisione e una lettura offensiva che i tedeschi non sono riusciti a contenere. Il muro di Åhman ha deciso lunghi tratti della gara, mentre Hellvig ha gestito il ritmo con una continuità impressionante. Una prova di forza che conferma la loro candidatura naturale per il titolo, ma che allo stesso tempo prepara un confronto particolare: per la prima volta non dovranno misurarsi con il resto del mondo, ma con la nuova generazione svedese cresciuta all’ombra del loro esempio.

Il torneo femminile ha offerto un copione completamente diverso, più emotivo, più incerto, più legato al filo dei dettagli. La semifinale tra le statunitensi Nuss/Brasher e le brasiliane Carol/Rebecca è stata un condensato di nervi, tecnica e resilienza. Le americane hanno vinto 2-1 (19-21, 24-22, 15-6) dopo quasi un’ora di battaglia, rimontando un primo set complicato grazie a una gestione lucida dei vantaggi nel secondo, chiuso ai vantaggi, e poi dominando il tie-break con una superiorità fisica e mentale che ha segnato il punto di svolta. La loro finale iridata è frutto di un percorso intenso, costruito sulla difesa aggressiva di Nuss e sulle scelte pulite di Brasher, capaci di cambiare l’inerzia della partita quando tutto sembrava scivolare verso il Brasile.

Nell’altra semifinale, invece, le lettoni Tina/Anastasija hanno ribadito la loro candidatura con una prestazione autoritaria contro la coppia numero uno del tabellone, le brasiliane Thamela/Victoria. Il 2-0 (21-10, 21-16) è stato il frutto di una gara quasi perfetta: aggressività al servizio, precisione nelle transizioni, una solidità difensiva che ha spento sul nascere ogni tentativo di rimonta. Per Tina e Anastasija è l’ennesima conferma di un torneo giocato con grande continuità, in cui hanno imposto la propria identità tecnica senza mai lasciare spiragli alle avversarie.

La giornata conclusiva del Mondiale, in programma domani, sabato 23 novembre, si aprirà con un’atmosfera carica di attesa e di storia. Alle 5.30 italiane, la finale per il bronzo maschile tra Ehlers/Wickler e Rotar/Gauthier-Rat segnerà la sfida tra due coppie che hanno vissuto semifinali molto diverse ma che arrivano all’ultimo atto con la stessa voglia di riscatto. I tedeschi cercheranno di ritrovare ritmo e aggressività dopo la sconfitta contro Åhman/Hellvig, mentre i francesi vogliono incorniciare un Mondiale in cui hanno costantemente superato le aspettative. Sarà una partita di dettagli, tra chi punta sulla fisicità e chi fa dell’elasticità tecnica la propria arma migliore.

l pomeriggio continuerà con la finale per il bronzo femminile, alle 6.30 italiane, dove il Brasile vivrà un derby che vale un posto sul podio: Thamela/Victoria vs Carol/Rebecca. Una sfida tra due coppie che hanno attirato attenzioni diverse durante il torneo ma che condividono lo stesso stile diretto, aggressivo, costruito sul ritmo e sulla qualità al servizio. Le numero uno del ranking mondiale dovranno reagire alla sconfitta più dolorosa della loro stagione, mentre Carol e Rebecca proveranno a trasformare la rabbia e la delusione della semifinale in energia positiva.

Alle 9.30 italiane, invece, andrà in scena la finale maschile più suggestiva che il beach volley potesse immaginare: Åhman/Hellvig vs Hölting Nilsson/Andersson – il derby svedese per il titolo mondiale. Da una parte la coppia che ha trascinato il movimento ai vertici internazionali, dall’altra la giovane generazione che sta scalzando i confini del possibile con freschezza, spregiudicatezza e una velocità di gioco quasi sorprendente. La serata si chiuderà alle 10.30 italiane con la finale femminile più intrigante degli ultimi anni: Tina/Anastasija contro Nuss/Brasher. Le lettoni arrivano con il passo delle più forti, forti di un torneo quasi impeccabile; le statunitensi portano invece entusiasmo, intensità e la consapevolezza di aver già superato la partita più complessa del loro cammino. Sarà un confronto tra due modi diversi di interpretare il gioco: tecnica, strategia e ritmo per la Lettonia; fisicità, transizioni rapide e aggressività in difesa per gli Stati Uniti. Una finale aperta, imprevedibile, che promette un livello altissimo e un equilibrio destinato a definirsi solo negli ultimi scambi. Tutte le partite del Mondiale di Adelaide sono trasmesse in diretta streaming su VolleyballWorld.tv.

Fonte: OA Sport – Articolo completo

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