Jannik Sinner non dà scampo a Rublev e avanza in scioltezza ai quarti del Roland Garros

Jannik Sinner, per il secondo anno consecutivo, entra nei quarti di finale al Roland Garros. Un’altra prestazione d’autore, quella del numero 1 del mondo, che batte con il punteggio di 6-1 6-3 6-4 il russo Andrey Rublev. Per la prima volta dal 1973 ci sono due italiani ai quarti di finale a Parigi, anche grazie a Lorenzo Musetti; nel complesso, includendo il pre-era Open, è la quinta occasione di due azzurri tra i migliori otto. Per Sinner è anche la vittoria numero 72 negli Slam, con cui diventa l’italiano in tal senso più prolifico nella storia, superando Fabio Fognini (71). Adesso la sfida è inattesa, ma affascinante e anche con livelli di prevedibilità piuttosto scarsi, con il kazako Alexander Bublik.

Rublev parte non forte, di più: subito due palle break, una sventata da Sinner con il dritto, l’altra che vede l’omologo colpo del russo in rete. Nel game successivo è Jannik ad avere la chance, sfruttandola con un paio di dritti ai due lati del campo impossibili da tenere: 2-0. Dettaglio: Rublev ha servito 5 prime su 6 nel gioco. Di qui le cose si mettono nettamente in discesa per il numero 1 al mondo: per il russo i problemi arrivano da tutte le parti, lui prova a contenerli e arriva anche un doppio fallo che significa 4-0 per Sinner. L’ex top ten rischia di non vincere neppure un game nel set, mal lo soccorre il nastro: dritto di Sinner sul set point portato via, poi arriva il 5-1. Poco male: turno di battuta a zero, ace per chiudere, 6-1.

L’equilibrio nel secondo set dura poco: sull’1-1 Rublev non riesce a sfruttare un 40-0 di vantaggio, con Sinner che continua a martellare in maniera costante, portandogli via la battuta alla terza opportunità e continuando incessantemente a tenere i propri turni di servizio a zero, arrivando a 20 punti di fila in questo senso. La sequenza finisce sul 3-2, ma ciò non impedisce all’italiano di seguitare a spingere, con un dritto al termine di uno scambio manovrato che vale il 4-2. Sul 5-3 30 pari uno dei punti forse emblematici: rovescio in scivolata in recupero, un lungolinea che lascia Rublev in difficoltà nel prendere la volée, ma a quel punto Sinner chiude comodamente con il dritto per il set point. Il rovescio del russo si ferma poi sul nastro: 6-3.

Il terzo parziale assume contorni un po’ più equilibrati, anche perché il ritmo del numero 1 cala leggermente (parliamo di inezie, comunque) e Rublev, al contempo, riesce a trovare una certa continuità. Sul 2-2 il russo ha anche una palla break, respinta però dal nastro in occasione della risposta. Sebbene questo mai costituisca un reale problema, Sinner inizia a sbagliare qualche palla in più sul lungolinea, il russo inizia ad avere un po’ di continuità in più al servizio e fino al 4-4 riesce a non avere grossi problemi. Sul 5-4, però, Jannik va prima sul 30 pari, poi allunga il game ai vantaggi, Arriva poi il match point, su scambio girato dal classe 2001 via errore strategico di Rublev che lo rimette in condizione di prendere in mano le cose. C’è anche sfortuna per il russo nell’ultimo punto, dato che la palla colpisce due volte il nastro prima di uscire, ma alla fine dei conti c’è anche un po’ di senso del destino. E di durata del match: due ore esatte, non un minuto in più o in meno.

Per Sinner 81% di punti vinti con la prima contro il 69% di Rublev, ma il dominio di Jannik si estrinseca in quelli portati a casa con la seconda: 77% contro 29% (9-31). Dominio totale, poi, all’allungarsi degli scambi: 17-6 sopra i 9 colpi, e nel complesso un 25-19 contro 24-39 di conto vincenti-errori gratuiti. Il tutto per diventare il quinto più giovane giocatore dell’Era Open a raggiungere 6 quarti Slam consecutivi.

Fonte: OA Sport – Articolo completo

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