Matteo Berrettini ha giocato l’ultimo incontro lo scorso 12 maggio, quando si ritirò nel corso del secondo set dei sedicesimi di finale agli Internazionali d’Italia. Il romano si trovava in svantaggio contro il norvegese Casper Ruud per 7-5, 2-0 e ha dovuto alzare bandiera bianca a causa di un problema fisico. Quella criticità lo ha costretto a rinunciare anche al Roland Garros e all’esordio sull’erba previsto settimana scorsa a Stoccarda, ora l’auspicio è di vederlo all’opera a Wimbledon, dove quattro anni fa disputò la finale (venne sconfitto dal serbo Novak Djokovic).
Matteo Berrettini occupa il 34mo posto virtuale nel ranking ATP con 1.515 punti all’attivo e può ancora ambire a essere testa di serie nel terzo Slam della stagione, che andrà in scena sull’erba londinese dal 30 giugno al 13 luglio. I primi 32 della classifica internazionale avranno infatti il diritto di godere di un cammino “protetto” nei primi due turni e questo scenario è ancora perseguibile per il nostro portacolori, perché ci dovrebbero essere delle rinunce: lo statunitense Sebastian Korda (numero 30) non sarà ai nastri di partenza e anche il francese Arthur Fils (numero 16) è a serio rischio.
Se entrambi dovessero rinunciare all’impegno, allora Matteo Berrettini rientrerebbe tra le teste di serie del tabellone di Wimbledon. Oltre al forfait dell’americano e del transalpino, bisognerà però guardarsi anche alle spalle e prestare attenzione al tentativo di rimonta del canadese Gabriel Diallo, virtualmente 40mo con 1.285 punti: se dovesse raggiungere la finale al Queen’s scavalcherebbe l’azzurro. Il tabellone del nordamericano a Londra? Ottavo con il ceco Jiri Lehecka, quarto contro il vincente di Fearnley-Moutet, semifinale contro chi la spunterà nello spicchio con Evans-Nakashima e Popyrin-Draper (favorito).
Fonte: OA Sport – Articolo completo