MotoGP, due indizi fanno una prova. Il monopolio Ducati mostra delle crepe. E la concorrenza rivitalizza l’interesse

Non più una “DucatiGP”? Negli ultimi due appuntamenti in top-class si è dovuto prendere atto di una tendenza particolare nella classe regina del Motomondiale, ovvero la vittoria che non si è concretizzata per la Rossa. A Le Mans, su pista bagnata, la Honda LCR del francese Johann Zarco ha colto un successo che ha interrotto un lungo digiuno della casa di Tokyo.

Ieri, a Silverstone (Gran Bretagna), è stata l’Aprilia a riassaporare il successo grazie a Marco Bezzecchi, che ha così dato un po’ d’ossigeno alla squadra di Noale e magari un motivo in più allo spagnolo Jorge Martin di restare, dopo le tanti voci di un suo addio a fine stagione perché non più convinto dal progetto.

A queste argomentazioni se ne possono aggiungere delle altre e riguardano la Yamaha. Sulla spinta di un eccezionale Fabio Quartararo, a Iwata si sono portati a casa tre pole-position, un secondo posto a Jerez de la Frontera e ieri sono andati decisamente vicini alla conquista del podio più alto. Non fosse stato per un problema all’abbassatore posteriore della M1 anche in questo caso si poteva parlare di ritorno al successo.

Un segno che qualcosa nella massima cilindrata si stia muovendo? Vedremo se questa situazione seguirà questa tendenza e se davvero lo scettro del comando della Ducati potrà essere messo in pericolo dall’ascesa dei team rivali, in particolari quelli nipponici.

Fonte: OA Sport – Articolo completo

Torna in alto