Pagelle Giro d’Italia 2025: la maledizione di Ciccone, Tiberi acciaccato, Roglic deve ispirarsi a Froome

PAGELLE GIRO D’ITALIA 2025

Quattordicesima tappa, sabato 24 maggio

Kasper Asgreen, 9: non si vince un Giro delle Fiandre per caso, peraltro battendo allo sprint un certo Mathieu Van der Poel. Il danese non sarà più quello di qualche anno fa, ma ha ancora classe da vendere. Oggi ha vinto con un vero e proprio numero. Quando il destino dei fuggitivi sembrava segnato, ha piazzato una rasoiata nella discesa dal GPM di Saver, rimanendo da solo e riuscendo ad anticipare il gruppo della maglia rosa.

Martin Marcellusi e Mirco Maestri, 8: bravi a resistere fino a 7 km dall’arrivo. Poi nulla hanno potuto quando Asgreen ha accelerato: d’altronde il corridore della EF Education – EasyPost possiede una cilindrata differente.

Isaac Del Toro, 9: in una corsa a tappe di tre settimane bisogna anche saper stare alla larga dai guai, ed oggi il giovane messicano lo ha fatto egregiamente. Dopo la caduta si è ritrovato nel gruppetto di testa ed ha trovato degli alleati preziosissimi nei Visma, guadagnando ben 48″ sul compagno di squadra Ayuso.

Primoz Roglic, 6: è stato oggettivamente sfortunato, perché stava correndo nell’avanguardia del plotone principale da diversi chilometri, ma al momento della caduta si è ritrovato intruppato. Adesso il margine in classifica da Del Toro è enorme, ben 2’23”. Un divario incassato a causa degli imprevisti che ha dovuto fronteggiare a Siena ed oggi. La condizione di forma appare in crescita, ma per ribaltare questo Giro d’Italia avrà bisogno di un’impresa in stile Chris Froome nel 2018 (e quell’anno c’era il Colle delle Finestre…) o Vincenzo Nibali nel 2016.

Juan Ayuso, 6: il compagno di squadra Del Toro non ha patito danni dall’imbuto che ha provocato lo sconquasso, mentre lo spagnolo ha lasciato sul piatto ben 48″. Non è solo sfortuna. Nel complesso ha limitato i danni: tutto sommato il divario di 1’26” da Del Toro, e soprattutto il vantaggio di 57″ su Roglic, lo mettono ancora nella condizione di poter dare l’assalto alla maglia rosa sulle Alpi.

Damiano Caruso, 7: ne ha viste talmente tante che potrebbe dare lezioni di come si gestisce una corsa a tappe a gran parte dei corridori in gruppo. Quando avviene la caduta, il siciliano si trova nelle prime posizioni, proprio laddove deve stare un uomo di classifica, e dunque la evita indenne. La squadra non lo ha fermato per aspettare Tiberi, dunque al momento è addirittura il primo degli italiani nella generale: settimo a 2’55”.

Antonio Tiberi, senza voto: esce con le ossa rotte, e non è solo un modo di dire, perché è dolorante al polso, alle caviglie ed alla schiena. Sino ad oggi aveva corso in maniera impeccabile. Si poteva persino ventilare l’ipotesi che il ciociaro potesse lottare per la vittoria finale. Invece a questo punto anche il podio è diventato un obiettivo difficilissimo da raggiungere e al momento distante 1’36”. Adesso bisognerà capire in primis come saprà reagire, perché la botta è stata brutta sia per il fisico sia per il morale. La speranza è che sulle Alpi possa reggere e portare a casa quantomeno un piazzamento a ridosso della top5.

Giulio Ciccone, senza voto: è davvero una maledizione quella che sembra essersi abbattuta sull’abruzzese, non ci sono parole. Ogni volta, per un motivo o per un altro, non riesce mai a giocarsi sino in fondo le proprie chance di classifica in un Giro d’Italia. E’ veramente un peccato, non lo merita. Probabilmente il podio sarebbe stato difficile da raggiungere, ma un ottimo piazzamento appariva nelle sue corde. Adesso bisognerà capire se riuscirà a ripartire domani: all’arrivo zoppicava vistosamente.

Fonte: OA Sport – Articolo completo

Torna in alto