Pagelle Italia-Turchia 76-74 basket femminile: Cubaj trascinatrice, Zandalasini non trema, grande prova di gruppo. E che Keys!

Una notte bellissima, quella del Pireo: l’Italia è in semifinale europea, trent’anni dopo l’ultima volta. Una squadra, quella di Andrea Capobianco, davvero in grado di superare ogni ostacolo in una notte di una difficoltà immensa a tratti, ma alla fine straordinaria e nella quale ha portato dalla propria parte il pubblico greco, sorpreso a cantare “Italia, Italia” più di una volta.

LE PAGELLE DI ITALIA-TURCHIA

Jasmine Keys, 7: rischia di sporcare la propria prova con l’ultima rimessa che finisce dall’altra parte del campo nell’ultimo quarto, ma per larga misura è tra le più importanti in attacco come in difesa. Triple, rotazioni difensive, stoppate, anticipi: è ovunque, e crea tanti problemi alla difesa turca. E se non le fosse stato inspiegabilmente annullato un canestro buono non staremmo a parlare di overtime…

Francesca Pasa, 6: piazza una tripla importante all’inizio e una scorribanda che nessuno al di fuori di lei avrebbe saputo vedere che è una bellezza, ma in 16’23” non riesce a tirar fuori tanto altro e si ritrova in difficoltà a tenere le piccole avversarie.

Costanza Verona, 7: ancora una volta è lei, 12 punti e 7 assist, a dare ordine all’Italia quando serve con la sua esperienza. Una sola sbavatura, quando le scivola il pallone dalle mani nel finale, ma è sua la fiammata che vale tantissimo nell’ultimo quarto. Play sempre più di livello in Europa. A scuola Sottana s’impara, e lei ha imparato molto bene in quel di Schio.

Cecilia Zandalasini, 7,5: in difficoltà per tutta la prima metà di gara sembra davvero non entrare in ritmo. 4/13 per lei nella serata, ma dietro riesce a cominciare a salire di giri e anche per lei arrivano un paio di canestri importanti. Conta che nelle fasi decisive non trema mai, non con i liberi nel finale di regolamentari e non con il canestro che, alla fine, vale la vittoria.

Francesca Pan, 5: dispiace un voto negativo, ma è il suo. Paradossalmente il quintetto con lei in campo, nell’ultimo quarto, è anche quello che prova a dare la sterzata decisiva, ma all’inizio sbaglia un paio di tiri e poi quasi non se li prende più. Giornata meno positiva di altre, con scelte che ne evidenziano la giornata no.

Lorela Cubaj, 8,5: forse, finalmente, si comprenderà veramente il valore di questa giocatrice con la rassegna continentale in corso. Tecnica e fisico uniti sono una combinazione perfetta, e lei lo dimostra un’altra volta: 16 punti, 7 rimbalzi, 22 di valutazione, non teme McCowan. E, soprattutto, ha testa presente e mano caldissima in un supplementare che da una parte e dall’altra pare stregato a un certo punto.

Sara Madera, sv: gioca solo 2’13” e, fondamentalmente, non incide sulla storia della partita in positivo né in negativo.

Mariella Santucci, 5,5: alla fine dei conti segna una sola volta e il campo lo vede poco, gravata com’è di quattro falli e con situazioni tattiche in cui Capobianco preferisce altro. Il suo, però, cerca di farlo. Non è la sua serata, ma più che altro è il fattore tattico che non l’aiuta in questa fattispecie.

Martina Fassina, 7: si può dare un voto così alto a una giocatrice che, in fondo, gioca solo un minuto e 25 secondi? Sì. Perché nel momento più difficile dell’Italia, a fine secondo quarto, con nessuna che riesce più a segnare, Capobianco la butta dentro. E lei si fa trovare pronta con una tripla che vale il -4 e anche con applicazione sui due lati del campo. Il concetto di rendere il tempo prezioso è lei.

Olbis Andrè, 7: in difesa per lei è difficile, anzi difficilissimo, tenere McCowan, ma in attacco trova il sistema perfetto per metterla in crisi. Perché Olbis è veloce, anzi velocissima di piedi, McCowan no, è lenta. E allora le gira intorno beffandola ogni volta che può negli 8 suoi punti. Tant’è che, a un certo punto, Memnun è costretto a tenerla fuori molto più spesso di quanto vorrebbe, preferendo differenti tipi di matchup. E poi un paio di stoppate che non guastano.

Laura Spreafico, sv: non entrata.

Stefania Trimboli, 6,5: buona partita anche per lei, che non ha mai segnato in 24’10”, questo è vero, ma ha lasciato fare alle altre. Nel frattempo, pur commettendo 4 falli, è riuscita a difendere con giudizio e a evitare sostanzialmente un elevato numero di problemi alla squadra.

Andrea Capobianco, 7,5: il voto è soprattutto legato alla gestione mentale di una partita tanto difficile. Tutti sapevano che sarebbe andata punto a punto, nessuno poteva immaginare il come, ma la bravura del coach azzurro è doppia. Uno: sul -7 mette Fassina che rilancia le altre e le spinge a riprendere quota. Due: tiene lì la squadra con la testa dopo l’overtime raggiunto dalla Turchia. Ma questo è un lavoro che parte da lontano, da un mese fa. Lo sa lui, lo sa il gruppo.

Fonte: OA Sport – Articolo completo

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