Nell’ottica della rincorsa al Mondiale, il weekend ceco rappresenta un pareggio di fatto nel braccio di ferro tra Nicolò Bulega e Toprak Razgatlioglu. Vero, il turco ha recuperato 3 punti e si è imposto in due gare su tre, ma il peso specifico del successo dell’italiano in Gara-2 consente di archiviare il fine settimana di Most senza vincitori né vinti.
In primo luogo per il modo in cui è arrivata la vittoria, al termine di un entusiasmante duello risoltosi al fotofinish. Una questione di centimetri ha spostato dieci punti in favore del centauro emiliano, che peraltro ha corso acciaccato dopo l’highside patito venerdì. Questo è il secondo aspetto da sottolineare. L’alfiere della Ducati ha rischiato grosso, ma se l’è cavata con qualche ammaccatura e, nonostante le botte, ha saputo avere la meglio sull’anatolico in una delle due gare lunghe.
Per il resto, non c’è molto altro da aggiungere. Most ha confermato come il Campione del Mondo 2025 sarà uno tra Bulega e Razgatlioglu, il “terzo incomodo” non esiste. La potenziale candidatura di Andrea Locatelli e della Yamaha, sorta timidamente ad Assen, è già tramontata. Alvaro Bautista resta sempre (almeno) un passo indietro e Danilo Petrucci è reduce da un weekend eccellente, ma è il primo ad ammettere di non avere possibilità in ottica iridata perché, gli altri due, sono semplicemente più forti.
Sono 31 i punti di differenza in campionato tra Nicolò e Toprak. Un distacco ancora trascurabile, considerando come siano andati in archivio solo cinque dei dodici round previsti. Most è però il primo dal quale i due escono alla pari. Bulega aveva vinto Phillip Island “per KO” e Cremona “ai punti”, così come Razgatlioglu si era imposto “ai punti” a Portimao. Assen ha fatto storia a sé, per tante ragioni. Vedremo cosa accadrà a Misano, tra un mese scarso.
Fonte: OA Sport – Articolo completo